Grazie per questa intervista e per la partecipazione al #GEDSummit25. Cosa vi aspettate da questo evento e con che spirito vi apprestate a parteciparvi?
Abbiamo scelto Global Summit per supportare il lancio della nostra piattaforma perché siamo convinti sia l’ambiente giusto per poter presentare le logiche e i processi che ci hanno condotto a sviluppare Superset. Ci poniamo in una modalità propositiva e allo stesso tempo volta all’ascolto, siamo sicuri che riceveremo anche dei feedback importanti dai partecipanti, oltre che delle ottime opportunità di sviluppo del nostro network.
Quali sono secondo voi, oggi, i principali fattori di successo di un ecommerce e cosa devono fare le aziende per comprendere e attuare le migliori buone pratiche, in generale e rispetto al proprio settore e ambito?
Come sempre per poter sviluppare feature accattivanti e innovative, è necessaria una base razionale e ponderata. In questo caso la base fondamentale è la customer journey. Quanto più la navigazione ed il processo di acquisto sono lineari, trasparenti e accoglienti, quanto più l’utente avrà un ricordo positivo del nostro shop. Questo è un passaggio davvero imprescindibile per fidelizzare il proprio pubblico al primo livello. A scalare ci sono invece i contenuti multimedia, l’immagine gioca un ruolo fondamentale per comunicare in pochi istanti i prodotti ma soprattutto il tono di voce con cui stiamo parlando. Spesso ci dimentichiamo che qualsiasi touchpoint è una dichiarazione di intenti e una promessa che stiamo facendo ai nostri clienti e consumatori. L’immagine così come il copy sono i primi portavoce di questo messaggio, non possono essere lasciati al caso.
Quali sono oggi gli elementi chiave – strategici, tecnologici e di user experience – che non possono mancare in un ecommerce davvero efficace e competitivo, oggi e nei prossimi 2 o 3 anni?
Chi avrà il coraggio di pensare a esperienza e inclusività in modo nuovo avrà sempre la meglio. Inutile parlare di creatività – come direbbe Enzo Mari – ci sono clienti che vedono l’e-commerce come strumento di acquisto, punto. Altri lo vivono come un canale con cui creare un legame profondo, dove sentirsi accolti e a casa. In questo ampio scenario, non bisogna dimenticarsi che il è il brand stesso a scegliere a chi vuole rivolgersi: non si può piacere a tutti.
L’intelligenza artificiale sta trasformando radicalmente il mondo dell’advertising: creatività generativa, targeting predittivo e ottimizzazione in real time stanno ridefinendo il modo in cui i brand parlano alle persone. Quali evoluzioni dobbiamo aspettarci nei prossimi anni? E come cambierà il ruolo strategico dei marketer in questo nuovo scenario?
Che piaccia o no, oggi l’AI è un tema reale. Noi crediamo che al momento il ruolo più interessante che sta avendo è quello di porre nuove domande e mettere in discussioni logiche e metodi che ci sono sempre sembrati pietre miliari del lavoro. Al momento l’AI non è una risposta, ma più una domanda: in quali ambiti di applicazione si renderà davvero funzionale e di supporto? Come già avvenuto nella rivoluzione digitale, la tendenza a “fare tutto con l’AI” risuona un po’ come il “digitalizziamo tutto”. In sostanza, il ruolo dei marketer e professionisti affini sarà sicuramente di capire dove l’impiego dell’AI ha un senso a lungo termine e dove no.
Perché un visitatore del Global Summit Digital Marketing & Ecommerce dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Cosa vi differenzia maggiormente dalle altre aziende del settore?
Posso dire che sicuramente troverà persone con cui condivide sicuramente una cosa: la passione profonda per il proprio lavoro, la voglia di conoscere novità e trovare soluzioni alternative per migliorare l’esperienza delle persone sul proprio e-shop. E poi abbiamo dei bei gadget.