Grazie per questa intervista e per la partecipazione al #GEDSummit24. Cosa vi aspettate da questo evento e con che spirito vi apprestate a parteciparvi?
Siamo in piena trasformazione digitale, ma per fare vera innovazione, questa deve essere a favore di tutti. Tanto più che, nel 2025, entrerà in vigore la nuova normativa che estenderà gli obblighi di accessibilità digitale a numerose aziende private. Siamo convinti che il GED Summit sia la sede adatta per illustrare ai maggiori player del settore digital le diverse sfaccettature di questo tema che può intimorire e disorientare. Ci aspettiamo di incontrare realtà che hanno l’esigenza di comprendere come garantire che i loro portali siano utilizzabili da tutti e saremo lieti di illustrare come cogliere le opportunità di queste nuove sfide.
La trasformazione digitale è ancora ben lontana dall’essere completata, anche perché col passare degli anni aumenta la complessità da gestire, le tecnologie, le strategie da implementare: quali sono le priorità per le aziende che vogliono tenere il passo? Esiste una sorta di roadmap per non perdere orientamento, tempo e budget?
Per poter emergere o consolidarsi nel complesso mondo del digital ed evitare sanzioni, reclami o cattiva risonanza mediatica, è necessario essere consapevoli della centralità dell’accessibilità digitale. Questo aspetto non è solo un obbligo di legge, ma oramai è un elemento che contraddistingue il valore etico delle aziende. Per razionalizzare i costi e massimizzare i benefici, è fortemente consigliato inserire l’accessibilità all’interno del proprio design system. Di contro, è ampiamente dimostrato che considerare l’accessibilità a valle dei progetti digitali, comporta l’allungamento dei tempi di realizzazione e spesso genera costi aggiuntivi. Affidarsi a specialisti dell’accessibilità digitale permette di inserire in modo strutturale l’accessibilità nei processi aziendali, così da raggiungere risultati ottimali, evitando sprechi di risorse e interventi riparatori.
Perché un visitatore del Global Summit Ecommerce & Digital dovrebbe sedersi al vostro tavolo? Cosa vi differenzia maggiormente dalle altre aziende del settore?
Ciò che ci rende unici sul panorama nazionale è il nostro metodo di lavoro: i test manuali e la reportistica, vengono realizzati da un panel di esperti di accessibilità digitale con differenti disabilità. In questo modo, siamo in grado di affiancare i clienti per portare i loro assets digitali ad essere conformi alle normative vigenti e contestualmente utilizzabili da chiunque. Infatti, Yeah Impresa sociale ha una duplice mission: in primo luogo, mettere al riparo i propri clienti sotto il profilo legale, fornendo assistenza per rispettare gli adempimenti obbligatori in materia di accessibilità digitale. In secondo luogo, creare delle partnership che generano un forte impatto sociale e reputazionale, perché l’accessibilità è un obbligo di legge, ma può rappresentare un’opportunità di crescita etica del business.