Da oltre un decennio Google Analytics rappresenta il perno attorno al quale ruotano l’analisi dei dati e la valutazione dell’esperienza di navigazione di siti internet e piattaforme di vendita online.
Ma se ci soffermassimo ad analizzare più attentamente questo strumento, ci renderemmo conto che, per fin troppo tempo, abbiamo affidato lo studio delle performance web su dati parziali e su una tecnologia ormai obsoleta e destinata a cessare presto ogni forma di tracciamento.
È vero, Big G ha introdotto Google Analytics 4 (a cui sarà necessario migrare entro luglio 2022) ma questo sembra solo un tentativo per adottare sistemi di analisi che tutelino la privacy degli utenti, diventata ormai conditio sine qua non per tutti coloro che desiderano avere una presenza digitale.
Ma se vi dicessimo che è possibile esplorare nuovi mondi?
Che oltre a Google Analytics esistono servizi che permettono, non solo di raccogliere i dati relativi al traffico, ma che integrano anche funzionalità per migliorare e ottimizzare il tasso di conversione?
Parliamo di strumenti che consentono di mantenere la proprietà e l’accesso ai dati sotto il controllo esclusivo di chi li raccoglie, che danno la possibilità di approfondire l’esperienza utente con mappe di calore, di verificare il tempo di esitazione e di compilazione dei form e di analizzare le performance dei core web vitals.
È giunta l’ora di approcciare nuovi territori, di scoprire nuovi mondi perché, come diceva Steve Jobs, “L’innovazione distingue un leader da un follower.”